Tutti i temi formativi di cui ci occupiamo da anni riguardano la conoscenza dei meccanismi che caratterizzano la persona e il funzionamento degli scambi sociali che ne determinano la prestazione lavorativa quotidianamente.
Lo studio e l'attività formativa che da sempre mi stimola maggiormente, è quella legata alla scoperta dei meccanismi interiori che definiscono i nostri risultati. Il lavoro di formazione e consulenza per me più soddisfacente è proprio quello attraverso il quale i partecipanti scoprono e riconoscono in sé l'esistenza di determinate sensazione e comportamenti che rendono più complicato il loro lavoro, o al contrario, più semplice.
Infatti, liberandosi da alcune false supposizioni e conoscenze si ha la possibilità di ridurre notevolmente lo sforzo prodotto quotidianamente. Al tempo stesso, il fatto di scaricare alcuni fraintendimenti e di ristrutturarli adeguatamente, può consentire di migliorare i risultati medi.
A questo proposito uno degli aspetti più interessanti e determinanti che si possono affrontare durante un'attività di formazione professionale, riguarda la consapevolezza emotiva, e in particolare, del legame tra sfera emotiva e lavoro.
Quando si introduce l'argomento, capita spesso che alcuni partecipanti lo confondano e lo sovrappongano mentalmente con la vita amorosa, o comunque con la vita affettiva. Nulla di strano, in quanto esiste una chiara correlazione tra i due temi, tanto che uno fa parte dell'altro. La sfera affettiva è l'insieme delle
- emozioni
- stati d'animo
- sentimenti
- vita affettiva
Questi quattro ambiti sono considerati da molte persone come sinonimici. In realtà si tratta di stati differenti anche se legati tra loro sequenzialmente. Confluiscono e concorrono tutti a determinare il sistema delle opinioni e dei comportamenti dell'individuo. Senza entrare nel merito del modello che lega tra loro questi elementi, la cosa che preme mettere in evidenza in questo ambito, è che consentono di affermare che ogni interazione umana ha un substrato emotivo che deve sempre essere considerato, in quanto, può avere un vero e proprio riverbero emozionale che perdura nel tempo.
Perché può essere importante questa considerazione? Perché incide sia sulla qualità delle relazioni interpersonali che di quella intrapersonale, ovvero quella che l'individuo conduce con se stesso. Il livello qualitativo di queste relazioni comporta un grado di efficacia e di efficienza relazionale nella propria vita privata e lavorativa.
In estrema sintesi è possibile dire che la sfera affettiva è un intreccio cognitivo - emotivo, a parte qualche reazione arcaico-cerebrali dell'amigdala. Le stimolazioni attivanti le emozioni non provengono solo dall'esterno, ma anche dall'interno; spesso maggiormente.
Cosa mi fa sentire così?
È una domanda alla quale non è sempre facile dare una risposta. in maniera estremamente semplicistica si tende quasi sempre ad attribuire i propri stati all'esterno, in particolare agli altri. Il risultato è rappresentato da importanti difficoltà di scambio e di comunicazione con molti interlocutori, colleghi e non colleghi. Non sono sempre gli altri che suscitano in noi determinate emozioni ma piuttosto le reazioni affettive molto più complesse, ovvero quelle ricche di pensiero, autostima, valori, memoria, che chiamiamo STATI D'ANIMO, o in umori. Questi stati sono fortemente condizionati dal nostro umore di fondo, ovvero quella caratteristica di base della personalità, con i tratti della durevolezza e relativa indipendenza dalle situazioni e dagli stimoli ambientali. In altri termini, dipendono da come noi ci poniamo nella considerazione delle persone e degli avvenimenti.